"Insegnare è mettersi nella condizione di chi impara". Questa scritta campeggia, più o meno in questi termini, sulla porta principale del Penn Bookstore, la libreria-emporio della University of Pennsylvania a Philadelphia. Sembra una frase ad effetto, e invece è vera. La scritta però non dice che non è possibile insegnare qualcosa a chi non desideri impararlo, e che gli studenti insegnano tante più cose di quante ne contengano i libri più belli. le regole di grammatica e le parole dei poeti si dimenticano, e a volte è un bene che sia così. L'insegnante può solo indicare che le strade sono infinite. Che la vita è un'avventura. Che perfino la felicità e la sofferenza sono avventure, e che vanno affrontate con coraggio. Questo è un diario "scolastico", del passato prossimo e remoto, che prende spunto da un corso di lingua e letteratura italiana tenuto nell'estate 2003 nella vecchia sede della Boston University a Padova, priva di aria condizionata ma piena di vita. Un tentativo di trattenere attimi che come un aquilone volevano sfuggirci di mano approfittando della nostra stanchezza.