A partire dall’anno 1972 Alessandro Pasquali, Tato per gli amici, collaborò alla redazione del periodico sanlorenzese «Vita Nostra», nato per iniziativa di don Vittorio Vai. Il giornale raccoglieva la voce dei paesani soprattutto in riferimento ad accadimenti locali. Gli articoli di Tato riguardavano fatti di cronaca, oppure commentavano cinema, teatro o la pubblicazione di libri legati alla Romagna. Scriveva anche racconti che spesso si riferivano alla storia di San Lorenzo e che, talvolta, recavano come sottotitolo la dicitura “Tratto da Il Paese di Cantëli”. In realtà il libro non fu mai portato a termine perché Pasquali era sempre insoddisfatto dell’esito formale. Giuseppe Landini, conosciuto con il soprannome di Cantëli, aveva trascorso la quasi totalità della propria vita lavorativa come giardiniere della bella villa Foschini di San Lorenzo. Seguendo l’onda dei ricordi l’ex giardiniere raccontava la sua vita trascorsa lì, in quel piccolo centro. Alessandro, allora bambino, lo ascoltava dapprima incuriosito e divertito, poi sempre più partecipe e avvinto dai racconti. Camminando assieme, a ritroso nel tempo, riscoprirono volti e vicissitudini che sempre più venivano appartenendo ad entrambi. La voce narrante rivive ora in queste pagine che, nell’insieme, lui chiamava il “Paese di Cantëli”. Ovvero la prima parte di questo libro. La seconda e la terza parte del libro comprendono altri scritti di narrativa, ricordi, riflessioni. I versi in dialetto romagnolo che chiudono il volume sono inediti.