Il primo conflitto mondiale è tornato d’attualità negli studi storici, individuato come evento di una rottura radicale nella storia culturale europea e anticipatrice dei totalitarismi e della violenza politica di massa. I civili, come i militari, non furono solo vittime, ma protagonisti dello scontro. Tale sguardo originale sulla guerra è stato reso possibile dall’utilizzo di documenti rimasti finora inediti, come le corrispondenze dei soldati. L’autrice, con la scoperta di 273 lettere e cartoline di 120 savignanesi (di cui 100 sono combattenti), conservate nell’Archivio storico dell’Accademia Rubiconia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone, ha messo in luce lo stato d’animo di giovani di vari ceti, dai contadini agli operai, ai benestanti. Con originalità, il libro rileva che i combattenti “contrattavano” il loro impegno attraverso i notabili del posto, cercando spesso di evitare la fanteria, l’arma più pericolosa.