Con il volume ANTICO REGNO “I Decreti Reali” II parte II, Marco Chioffi e Giuliana Rigamonti concludono la trattazione del Decreto Copto I dell’Horo Netjerybau, XVI sovrano dell’VIII dinastia, il cui nome d’incoronazione è Neferkauhor. Come per il I volume (edito nel 2021), la dotta presentazione è stata scritta dall’eminente egittologo Professor Bernard Mathieu, già direttore dell’Istituto Francese d’Archeologia Orientale (Il Cairo) Università Paul Valéry Montpellier. L’intero Decreto Reale, inciso sulla stele (Cairo n. 43053), purtroppo mutila in varie parti, è indirizzato al visir Shemai al quale il sovrano conferisce anche la carica di Soprintendente dell’Alto Egitto. In tal modo Shemai diventa il viceré del Sud centralizzando su di sé tutto il potere sull’Alto Egitto dal punto di vista giudiziario, finanziario, religioso, amministrativo e militare per controllare e arginare le mire dell’aristocrazia civile e religiosa che, durante l’VIII dinastia, minacciava seriamente la centralità dello Stato. In qualità di visir, Shemai comanda i 22 Distretti dell’Alto Egitto. L’elenco di questi Distretti, il più antico finora conosciuto, è, inoltre, considerato la prima lista ufficiale dei Distretti, registrati da Sud a Nord del Paese, secondo l’abituale principio dell’orientamento egizio.

L’attuale volume II si snoda lungo un viaggio tra il quinto Distretto di Netjerui e, via via proseguendo verso settentrione, termina nel ventiduesimo Distretto di Medenit, dopo aver attraversato Distretti come Iqer, Bat, Monte della Vipera, Orice Bianco, Due Scettri … I siti archeologici principali -costituiti da antichi insediamenti, templi, necropoli, cave e miniere- sono trattati nei testi con un particolareggiato apparato critico nonché corredati da una corposa documentazione fotografica realizzata dagli autori. Il volume accompagna il lettore sulle antiche orme della straordinaria Civiltà Egizia. É un viaggio coinvolgente, seppure un poco malinconico per quanto di prezioso si è irrimediabilmente danneggiato o perduto a causa dell’insensatezza umana degli ultimi due millenni.